Narrativa | Saggistica | ||
Hobbistica | Audiolibri |
Alcune delle nostre proposte…ma in Biblioteca trovate molto di più!
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Tanti anni prima Lorenza era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante. La donna che un pomeriggio di fine inverno Guido Guerrieri si trova di fronte nello studio non le assomiglia. Non ha nulla della lucentezza di allora, è diventata una donna opaca. Gli anni hanno infierito su di lei e, come se non bastasse, il figlio Iacopo è in carcere per omicidio volontario. Guido è tutt’altro che convinto, ma accetta lo stesso il caso; forse anche per rendere un malinconico omaggio ai fantasmi, ai privilegi perduti della giovinezza. Comincia così, quasi controvoglia, una sfida processuale ricca di colpi di scena, un appassionante viaggio nei meandri della giustizia, insidiosi e a volte letali. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario – distillato purissimo della vicenda umana – e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.
Sono sette. Gigi, il Presidente, il Cinese, Hulk, Mammina, Alex e un ultimo agente scelto che vorrebbe esser chiamato Serpico. Ognuno ha qualcosa da nascondere o da farsi perdonare. Per tutti sono “I Bastardi di Pizzofalcone”, poliziotti che devono ricostruire l’immagine di un commissariato con una macchia difficile da cancellare. Li hanno scelti perché sono sicuri che falliranno… Staremo a vedere.
Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica – un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata – ha la forma dell’acqua. Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell’ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco. L’autore del quale, Andrea Camilleri, è uno scrittore e uno sceneggiatore che pratica il giallo e l’intreccio con una facilità e una felicità d’inventiva, un’ironia e un’intelligenza di scrittura che – oltre il divertimento severo del genere giallo – appartengono all’arte del raccontare. Cioè all’ingegno paradossale di far vedere all’occhio del lettore ciò che si racconta, e di contemporaneamente stringere con la sua mente la rete delle sottili intese.
“Sono un vecchiaccio. Dovrei dire che sono una persona anziana, come mi hanno insegnato i miei genitori per i quali chiunque, anche un infanticida antropofago, arrivato a una certa età meritava rispetto”. Il “vecchiaccio” in questione, il protagonista di “Un calcio in bocca fa miracoli”, è scorbutico, cinico, misantropo e ostinato. È anche un po’ cleptomane, con l’ossessione delle penne. Ma ha una figlia da riscoprire e una passione carnale inconfessata per la sua portinaia. E soprattutto ha un grande amico, Armando, che lo coinvolge, recalcitrante, in una missione segreta in nome dei buoni sentimenti: fare incontrare e innamorare due giovani del quartiere, Chiara e Giacomo.
Letto da Paola Cresta
Napoli 1931. Annunciata dal vento dopo l’ultimo acquazzone invernale, la primavera arrivò in ritardo in città, invadendo le strade e le piazze. Ma non per tutti. Carmela Calise, del rione Sanità, i profumi della nuova stagione non li avrebbe mai conosciuti. Cartomante e usuraia, l’anziana donna giocava con le illusioni dei clienti e sbriciolava il loro futuro tra le dita. A indagare sul caso, il commissario Ricciardi della Squadra Mobile della Regia Questura di Napoli.
Il Bar Sport è quello dove non può mancare un flipper, un telefono a gettoni e soprattutto la “Luisona”, la brioche paleolitica condannata ad un’esposizione perenne. Il Bar Sport è quello in cui passa il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (con due n), che declina la formazione della nazionale, il ragioniere innamorato della cassiera, il ragazzo tuttofare. Nel Bar Sport fioriscono le leggende, quelle del Piva (calciatore dal tiro portentoso), del Cenerutolo (il lavapiatti che sogna di fare il cameriere), e delle allucinazioni estive.
“Non fidarti di ciò che vedi dal finestrino del treno. Le vite degli altri non sono mai quello che sembrano”. Tutte le mattine Rachel prendle lo stesso treno per Londra, che puntualmente fa una sosta davanti a una fila di case. Dal finestrino Rachel osserva la vita delle persone, e fantastica. C’è una coppia in particolare che fa sempre colazione in veranda, a cui Rachel si affeziona. Ha persino dato loro un nome: Jess e Jason, una coppia felice. Hanno tutto quello che lei ha perduto. Ma un giorno Rachel nota qualcosa che la sconvolge. È un attimo, il treno è già ripartito, ma la sua vita non sarà più la stessa.
Dopo la versione audio di “Testimone inconsapevole” e “Ad occhi chiusi”, Carofiglio legge il suo ultimo romanzo (in un CD formato MP3 della durata di sei ore e cinquantaquattro minuti) che vede di nuovo come protagonista il simpatico avvocato barese, Guido Guerrieri, questa volta sulle tracce di una ragazza scomparsa. Tra passeggiate notturne, sedute in Cassazione, ragazze simpaticamente seduttive e clienti poco raccomandabili, prende corpo l’indagine che porterà alla soluzione del caso grazie a un’illuminazione finale.
Dopo due trilogie storiche ambientate in epoca medievale, Marcello Simoni torna in libreria con Il Marchio dell’Inquisitore. Lo legge Giorgio Marchesi in una interpretazione appassionata e coinvolgente capace di trascinarci mente e corpo nel controverso chiaroscuro dell’epoca dell’Inquisizione. Svampa è Girolamo Svampa, il frate inquisitore protagonista nuovo di zecca di questo cambio di scenario che oggi più ancora di ieri – dei tempi della Trilogia del Mercante di Reliquie e della Saga del Codice Millenarius -, nell’anno della morte del padre de Il nome della Rosa, rende simbolicamente omaggio al maestro Umberto Eco e a quella sua geniale idea di riportare la detective story in un passato remoto. Una serie di brutali omicidi a sfondo religioso sconvolge la Roma barocca a pochi giorni dall’inizio del Giubileo del 1625. A tentare di risolvere l’intricato mistero, l’inquisitore Girolamo Svampa, un uomo scostante con un marchio a fuoco sul collo. Unico indizio, l’incisione di una danza macabra su un opuscolo libertino. Sembra che un uomo mascherato detto Capitan Spaventa potrebbe condurre sulla pista giusta, ma rintracciarlo non è facile. Un segreto ancora più oscuro si cela però nel passato dell’inquisitore.
Arturo Bandini, ventenne italoamericano, è a Los Angeles in cerca di fortuna come scrittore. Ha grandi ambizioni e giusto spirito d’Osservazione. Ma poi la vita lo prende per mano e l’incontro con Camilla, un’avvenente cameriera messicana, spariglia le carte. Fante, nel più riuscito dei suoi romanzi, ci porta per le strade della megalopoli negli anni ’30, in compagnia del suo alter ego letterario.
“Gli sdraiati” è un romanzo comico, un romanzo di avventure, una storia di rabbia. Ed è anche il piccolo “monumento” a una generazione che si è allungata orizzontalmente nel mondo e forse da quella posizione sta riuscendo a vedere cose che gli “eretti” non vedono più, non vedono ancora, hanno smesso di vedere.
Monica ha 31 anni, vive a New York, ed è… cronicamente single! Lavora per due acide vecchie zitelle in un negozio di stoffe pregiate, ma il suo sogno è diventare una scrittrice e il suo idolo è Salinger. Vive con una cantante di colore esperta di astrologia e con un gay che vorrebbe adottare un bambino, e tutti gli appuntamenti al buio che gli amici le organizzano finiscono in disastri sentimentali. Almeno finché…